(in tedesco
Südtirol). Parte dell'Italia
settentrionale, che rappresenta la zona più settentrionale della regione
autonoma del Trentino-Alto Adige e coincide con la provincia di Bolzano. Occupa
una superficie complessiva di 7.400 kmq attorno al bacino superiore dell'Adige e
dei suoi affluenti, a Nord della stretta di Salorno. Confina a Nord con
l'Austria, a Nord-Ovest con la Svizzera, a Sud con il Trentino e ad Est con il
Veneto (Cadore). Centri principali: Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico,
Vipiteno. L'
A.A. ha una legislazione e una amministrazione autonome
(V. TRENTINO-ALTO ADIGE).
• Geogr. - ||
Morfologia: il territorio
altoatesino è prevalentemente montuoso, ricco di importanti massicci
cristallini e dolomitici. La zona dolomitica, relativamente ristretta, occupa il
settore sud-orientale della regione, ed è delimitata a Nord dalla Val
Pusteria e ad Ovest dal corso dell'Isarco e dell'Adige. Vi si trovano alcuni dei
più importanti e famosi sottogruppi, quali le Dolomiti di Sesto con le
Tre Cime di Lavaredo, le Odle e una parte dei gruppi del Sella, del Sassolungo e
del Catinaccio. Tutta la parte rimanente dell'
A.A. ospita numerosi
massicci di natura cristallina, con diversi ghiacciai di estensione
significativa. Lungo la cresta di confine con l'Austria sono allineate, da Ovest
ad Est, le Alpi Venoste, le Alpi Breonie, le Alpi Aurine e le Alpi Pusteresi.
Più a Sud, sul versante destro orografico dell'alta Val Venosta si
estende il gruppo dell'Ortles-Cevedale, la cui cima più alta, l'Ortles,
è con i suoi 3.905 m il punto più elevato dell'intera regione. La
Vetta d'Italia, nelle Alpi Aurine, è invece il punto più
settentrionale dell'
A.A. e dell'intero territorio italiano. Gran parte
del territorio altoatesino è ricoperto da boschi di conifere sovente di
grande estensione (in prevalenza abeti rossi e bianchi, ma anche larici e
cembri) od occupato da pascoli che formano talvolta vasti altipiani, quali il
Renon o l'Alpe di Siusi. ||
Idrografia: la regione si estende lungo il
corso di tre importanti fiumi quali lo stesso Adige, l'Isarco e la Rienza. Il
primo nasce nei pressi del Passo Resia e percorre la Val Venosta, che occupa
l'intero settore nord-occidentale altoatesino. L'Isarco ha prevalente andamento
Nord-Sud e taglia la regione in senso longitudinale dal Passo del Brennero a
Bolzano, dove confluisce nell'Adige. La valle della Rienza, affluente di
sinistra dell'Isarco, prende il nome di Val Pusteria e costituisce la porzione
nord-orientale dell'
A.A. Il settore meridionale si estende a Sud di
Bolzano e fino a Salorno, con articolazione più semplice, lungo il corso
dell'Adige. • Econ. - La principale risorsa
economica è il turismo: esso si avvale di un'eccellente struttura
alberghiera tradizionalmente a conduzione familiare e di vastissimi comprensori
sciistici dotati di impianti tecnologicamente avanzati. Molto sviluppati sono
anche l'agricoltura (viti, frutta, grano, orzo, foraggi, segale), l'allevamento
bovino, ovino e caprino, lo sfruttamento forestale e l'artigianato, in
particolare del legno in Val Gardena. Attive le industrie idroelettriche,
tessili e metalmeccaniche. • St. - Dal XIV sec.
fino alla prima guerra mondiale, l'
A.A. fu interamente dominato dalla
casa d'Asburgo, fatta eccezione per la parentesi napoleonica. Per la storia fino
al 1919 V. TRENTINO-ALTO ADIGE. Il 10 settembre
1919, la regione passò sotto l'Italia, in seguito alla stipulazione del
Trattato di Saint-Germain, con il quale vennero considerati di primario
interesse fattori di tipo strategico rispetto alla realtà etnica della
zona. Questo portò a una serie di contrasti che, a partire dal 1919,
causarono screzi interni e internazionali. Nel 1927 venne costituita la
provincia di Bolzano. Il 23 giugno 1939 Mussolini firmò un accordo con il
quale stabiliva che gli altoatesini di lingua tedesca potevano trasferirsi
liberamente in Germania, se l'avessero richiesto. Durante il conflitto mondiale,
tale legge venne temporaneamente sospesa. A partire dall'8 settembre 1943,
invece, l'
A.A. venne inglobato, di fatto, nel Reich. Alla fine della
seconda guerra mondiale, coloro che avevano optato per la cittadinanza tedesca
poterono riprendere quella italiana. Con gli accordi De Gasperi-Gruber,
stipulati a Parigi il 5 settembre 1946, l'Austria rinunciò apertamente a
mutamenti territoriali, mentre vennero concessi autonomia e potere regionale
esecutivo, per la salvaguardia e lo sviluppo economico del gruppo etnico
altoatesino. Gli accordi furono applicati dal Governo italiano all'interno di
uno statuto speciale della regione Trentino-Alto Adige. Dopo una controversia
che durò per molti anni e sfociò anche in episodi di terrorismo e
di violenza (nel periodo 1964-67), nel dicembre del 1969 venne approvato dal
Parlamento il nuovo "pacchetto" di accordi stipulati dal Governo e dalla
Südtiroler Volkspartei nell'ottobre precedente. I punti salienti
dell'accordo riguardarono l'estensione delle autonomie provinciali di Trento e
Bolzano; il perfezionamento di tali autonomie con la possibilità, per le
due province, di impugnare le leggi dello Stato davanti alla Corte
Costituzionale; l'espresso riconoscimento che la tutela delle minoranze tedesca
e ladina fosse compresa tra gli interessi nazionali.
• Ling. - I due terzi circa degli abitanti sono
di lingua tedesca, mentre il rimanente terzo appartiene a un gruppo etnico di
lingua italiana. Un piccolo gruppo, rappresentato da circa 15.000 persone,
appartiene al ceppo ladino (Val Badia, Gardena, di Marebbe). La regione, che
alle origini fu sottoposta a una dominazione romana, successivamente subì
un processo alquanto lento di germanizzazione, dovuto all'invasione dei Baiuvari
che durante l'Alto Medioevo si spinsero dalla Boemia verso l'arco alpino
settentrionale, lo varcarono e quindi passarono nelle valli meridionali. Qui si
scontrarono con il sostrato ladino, che riuscirono comunque a eliminare almeno
fino alla stretta di Salorno. L'elemento linguistico tedesco riuscì a
imporsi con facilità nella zona del bavarese meridionale (o Tirolo),
grazie a una organizzazione ecclesiastica e ad uno stanziamento dei coloni
germanici di tipo agricolo. Tracce del passato elemento romanzo si riscontrano
però ancora nel dialetto e soprattutto nella toponomastica. La lingua
tedesca è stata riconosciuta lingua ufficiale, sia in sede amministrativa
che scolastica, dopo gli accordi De Gasperi-Gruber del 1946. L'articolo 6 della
Costituzione italiana sancisce infatti che "la Repubblica tutela con apposite
norme le minoranze linguistiche".
Alto Adige: panorama della Val Passiria
Alto Adige: panorama di Tubre in Val Monastero
Merano: Castel Winkel
Il fiume Isarco presso Bressanone (Bolzano)
Panorama di Bolzano